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AIRTeNN

l’associazione, la libera ricerca, la formazione, l’informazione

novembre 2004: nasce AIRTeNN
(Associazione Italiana per la Ricerca
sulle Terapie Neurali e sulla Neuromodulazione)


E’ da molto tempo che nutro la convinzione che alcuni aspetti delle neuroscienze, in particolare la neurofisiopatologia di base ed i meccanismi della neuromodulazione, possano sostenere l’attività del medico chirurgo, del terapista della riabilitazione e dell’osteopata, accrescendo in modo determinante le possibilità diagnostiche e terapeutiche. Questa idea che le neuroscienze, o che parte di esse, non possano essere considerate esclusivo appannaggio dei neuroscienziati mi ha condotto per lunghi anni a sostenere con autentica passione seminari, lezioni, tavole rotonde e conferenze (il primo importante evento presso la sede dell’Ordine dei Medici di Roma nel lontano 1986) ricevendo la gratificazione di auditorii sempre più folti, attenti e qualificati.
Recentemente molti Colleghi, manifestandomi l’aspirazione a far parte di una ipotesi di lavoro stabile e capace di consentire una crescita professionale collettiva, mi hanno sollecitato a costituire una nuova società scientifica. Così, nel mese di novembre 2004, con il contributo intellettuale e materiale di numerosi Colleghi medici e Terapisti della Riabilitazione, è stata fondata AIRTeNN (Associazione Italiana per la Ricerca sulle Terapie Neurali e la Neuromodulazione) che ho la responsabilità ed il lustro di presiedere.
AIRTeNN intende offrirsi come spazio per la libera ricerca e per il libero confronto tra clinici, scienziati e ricercatori su argomenti di interesse biomedico e, anzitutto, sui temi della neuromodulazione e delle terapie neurali. AIRTeNN inoltre è impegnata sul fronte della formazione medica e su quello dell’informazione del pubblico.
Costituire e condurre una associazione di questo genere, nel segno della costante aspirazione alla libertà di pensiero e di ricerca, rappresenta un’avventura appassionante ma tutt’altro che semplice. Il motivo di questo può essere più facilmente compreso se viene chiarito, almeno sommariamente, il problema della “libertà” nella ricerca, nella formazione, nell’informazione e nella prassi in medicina.

Già negli anni ’70 Karl Popper, il più grande filosofo della scienza del ventesimo Secolo e illustre studioso delle dinamiche delle società moderne, lanciava l’allarme sul progressivo assoggettamento della ricerca e della prassi medica al potere economico, con la fatale conseguenza dell’accettazione (acritica o connivente) di linee di ricerca dai risultati “preconfezionati” e di protocolli terapeutici imposti dall’alto e prescelti per le aspettative commerciali piuttosto che a seguito di una effettiva sperimentazione sulla efficacia e sulla sicurezza. Popper riteneva che la progressiva perdita di dignità scientifica ed etica della classe medica dovesse avvenire prevalentemente a causa della crescente pressione di poteri “occulti”, capaci di condizionare gli orientamenti medico-scientifici manovrando nell’ombra.
Nemmeno lui poteva prevedere quanto sarebbe apparso desolante lo scenario degli anni 2000: praticamente nelle nostre società “civili” la ricerca biomedica è resa possibile solo se viene finanziata dalle industrie chimico-farmaceutiche; ed anche dietro la quasi totalità delle società medico-scientifiche c’è la tutela ed il portafoglio delle industrie. Si può facilmente immaginare quanto sia scarsamente rappresentata la libertà di pensiero e di ricerca in una simile situazione alla quale, sciaguratamente, ci stiamo tutti abituando come se fosse normale!
Le “linee guida” per l’attività medica emanate dalle organizzazioni sanitarie e dai ministeri della salute, espressione di questa drammatica realtà, spesso trasudano autentica follia dissociativa oscillando costantemente tra le pressanti esigenze di risparmio ed il dispendioso favoreggiamento in direzione di quelle imprese (o di quei gruppi di imprese) che prevalgono nella concorrenza commerciale o che sono state più abili nell’accaparrarsi l’interessata simpatia degli ambienti politici.

In una situazione generale tanto deteriorata un gruppo di medici operanti in tutta Italia (generalisti, specialisti, ospedalieri, accademici, liberi professionisti, ecc.) hanno dato vita ad AIRTeNN, associandosi a fini di libera ricerca e di confronto scientifico senza l’aiuto di alcun finanziamento e senza l’ipoteca di alcun condizionamento.
Oltretutto gli anestetici locali, le sostanze utilizzate nei protocolli di neuromodulazione terapeutica, comparvero nell’armamentario medico all’inizio del Novecento e pertanto oggi non sono certo oggetto di grande interesse economico e commerciale.
Questa avventura associativa sta suscitando non poco stupore: non è cosa di tutti i giorni che medici finanzino di tasca propria le attività di ricerca, i convegni e le attività formative scegliendo di rinunciare ai vantaggi materiali che offre la contiguità col mondo dei farma-affari. Ed ancora più sorprendente può apparire il fatto che, nonostante questo suo carattere libero e “militante” e benchè le sue attività non siano pubblicizzate da potenti canali di informazione, AIRTeNN ottiene comunque il pieno di iscrizioni ai convegni che promuove e riesce a pubblicare comunicazioni scientifiche che suscitano sempre grande interesse nei congressi medici.

Tra i primi impegni di AIRTeNN c’è la formazione dei medici e l’informazione diretta ad un vasto pubblico.
Per ciò che riguarda la formazione dei medici, oltre che la periodica attività congressuale e seminariale già avviata, è in cantiere un corso di studi che sarà in grado di formare medici neuromodulatori di ottimo livello; per quantità e profondità delle materie trattate si prevede che esso potrà essere equiparato a quelli di specializzazione post-laurea in medicina (cardiologia, ortopedia, ecc.).
L’informazione diretta al pubblico ha la finalità di presentare ai non addetti ai lavori le grandi potenzialità connesse alla neuromodulazione ed alle terapie neurali ed a fornire notizie di carattere medico-scientifico non intossicate da ragioni di profitto.
Ma per tener fede a questi impegni servono risorse! Confido che già nel prossimo futuro le risorse per sostenere AIRTeNN possano provenire anche dalle iscrizioni. Agli iscritti, medici e non, sarà consentito l’accesso alla rivista on line che l’associazione è ormai prossima a fondare e che prevede la periodica redazione di articoli di carattere scientifico e scientifico-divulgativo sulla neuromodulazione e su altri grandi temi di interesse biomedico.